Tutti siamo pronti a dire che pensiamo regolarmente e anche parecchio. In effetti, quotidianamente dobbiamo pensare a cosa indossare, cosa mangiare e dove, preparare noi stessi, magari preparare i figli per la scuola, magari prenderci cura di genitori anziani. E poi i nostri problemi, il lavoro, i colleghi, gli amici il partner. Pensiamo a un'infinità di cose. É chiaro che non ne possiamo più di pensare, ci meritiamo un po' di relax, di svuotare la mente o di converso, di riempirci della puntuale presenza a noi stessi nel qui e ora.
Beh questo piú che pensare é preoccuparsi e, quando nel migliore dei casi non é preoccuparsi allora é un pensare strumentale. Il pensiero strumentale si caratterizza, tra l' altro per volersi sbarazzare di un problema. L'obiettivo principale é risolvere, trovare una soluzione.
Ora non é nostra intenzione squalificare il pensiero strumentale ne risolvere ogni preoccupazione, piuttosto ci interessa mostrare l'importanza e perché no, la necessità di un pensare libero, di un pensare per il piacere di pensare, di un pensare che cerca i problemi non per risolverli ma per contemplarli. Questo tipo di pensare, potremmo dire spassionato perché non ha secondi fini e non é infastidito dalle difficoltà, ma al tempo stesso appassionato a se stesso e ad elevare il pensiero fin dove la mente umana può spingersi, é quello che alla fine mi rende più efficiente nel risolvere i problemi pratici che la vita ogni giorno mi presenta e mi permette di esser più calmo e sereno.
Ma, in fine il pensare libero viene trascurato, non lo coltiviamo, finisce costantemente accantonato perché dedichiamo le nostre migliori energie ai problemi che ci affliggono, all'emergenza.
Andremo alla ricerca degli alibi che ci creiamo e cercheremo di far emergere qualche atteggiamento che possa dissipare quegli alibi.